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Parigi-Brest-Parigi

Parigi-Brest-Parigi. Non sapevo nemmeno cosa fosse prima che il nostro amico inglese ce ne parlasse, alcune settimane fa, in occasione di uno dei nostri abituali momenti conviviali. Ma poi, altri membri della società ciclistica “Centinarolese” hanno iniziato a parlarne e ho capito che si trattava di un’impresa ciclo amatoriale.
Un’impresa di alto profilo, caratterizzata da estrema difficoltà legata al chilometraggio e alla modalità di svolgimento (quasi quattro, quattro giorni initerrotti di pedalata in sella alla bici ….. roba da ironman). Una sfida che il ciclista amatore, soprattutto con se stesso, sfidando i limiti di resistenza del proprio fisico e della mente mentale. Un atto sportivo che può essere affrontato da solo con un buon livello di preparazione atletica ma anche con tanta caparbietà, spirito di sacrificio e forza di volontà tesa al raggiungimento dell’obiettivo.
Tutte le qualità che al nostro tesserato straniero, Colin Fisher, non mancano di certo. Mi risulta che abbia preparato la corsa in ogni minimo particolare con cura e precisione, non tralasciando, al di sopra dell’ovvia preparazione atletica, ogni minimo dettaglio necessario alla buona riuscita dell’azienda (strumentazione tecologica, cambio indumenti, luci per pedale notturno , occorrente per piccole riparazioni, kit di correzione e veloce alimentazione, ecc.).
Colin ha pensato proprio a tutto, potendo anche contare sull’esperienza maturata in precedenti grandi fondi e abbandonazioni, “allenamenti” ritenuti necessari per poter affrontare una gara, sia pur amatoriale ma di estrema difficoltà come la Parigi-Brest-Parigi. Una iniziativa “antica” che vede la sua origine nel lontano 1891.
Ebbene, Il nostro miticio Colin è riuscito nel suo intento a portare a casa un risultato personale di tutto il rispetto Un risultato che lo rende sicuramente felice e appagato ma che rende orgoglioso anche tutta la nostra società ciclistica, fiera di media di poter schierare nelle proprie file, pezzi di artiglieria pesante del calibro di Sir. Fisher, l’inglese.
Grande Colin e grazie per aver egregiamente incluso la Centinarolese a livelli internazionali.

Paolo Carloni, Consiglio

Un messaggio dal Colin:

Grazie a Paolo, e tutti per i molti messaggi di supporto. Mi hanno aiutato moltissimo durante le lunghe ore in bici. Ero orgoglioso di indossare due divese. Da Parigi a Brest la mia maglia ICC e il cappellino Centinarolese. Da Brest a Parigi la mia maglia Centinarolese e cappellino ICC.

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