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L’ALTRA BICILCLETTA: La pedalata della solidarietà

Una delle specialità del nostro gruppo è quella di creare, con estrema facilità, situazioni sociali e luoghi di appartenenza. Luoghi di associazionismo che vanno ben oltre quello meramente sportivo. luoghi in cui si mette da parte l’agonismo amatoriale per aderire, appieno, agli obiettivi che la squadra si pone sviluppando un grande senso comune.

E’ quello che succede, ogni anno, in occasione della festa di Centinarola. L’ASD Centinarolese contribuisce alla buona riuscita dell’iniziativa di quartiere, coinvolgendo bambini e famiglie con percorsi ciclistici didattici, gimkane e pedalate della solidarietà. Si tratta di momenti diversi dal ciclismo in senso stretto, momenti in cui non esiste un vincitore, in quanto tutti i partecipanti vincono una bella giornata all’insegna delle due ruote e della sana attività fisica. Un’attività che ha a che fare non solo con lo sport ma anche con una visione di mobilità cittadina illuminata e sostenibile.

Ma venendo ai due momenti più significativi, tradizionalmente organizzati dai Pansèr, inizierei con la descrizione di alcune suggestioni, a partire dalla giornata di sabato: la giornata della Gimkana.

L’impegno del Consiglio direttivo, e di alcuni iscritti attivisti, inizia fin dalle ore 7,00 del mattino sotto la minaccia costante di un cielo plumbeo e carico di acqua. L’obiettivo è quello di realizzare un percorso ciclabile a partire da alcune figure disegnate direttamente dal Vice Giommi il quale, fogli alla mano, assume immediatamente la carica di coordinatore dei lavori. Seguono momenti di confusione in riferimento ai ruoli di manovalanza da assegnare. Chi si dice esperto picconatore salvo poi dimostrarsi più bravo nella realizzazione di biscotti a casa con la figlia (Domo), chi esperto misuratore di spazi e proporzioni, dimenticando il metro a casa e procedendo alla carlona con conteggio di passi. Chi ancora specialista di nodi (ruolo fondamentale per assicurare i nastri che delineano il percorso) salvo ritrovarsi ingavinato in un groviglio di fetucce come una costarella imprigionata in un piatto di tagliatelle….ad ogni modo tutto procede e si arriva, miracolosamente, alla fine dell’opera in tempo utile.

Il pomeriggio il personale addetto ai lavori, si ritrova al campetto per la gestione della gimcana. Tutti rigorosamente con la maglietta bianca della società tranne…. il Presidente, si proprio il preciso Megapresidente dei Pansèr. Pronta e unanime, scatta la Megaciga che suona come un riscatto sociale fantozziano, da parte dei sottoposti abitualmente costretti a rivolgersi a lui con l’appellativo di “Sire”.

Alle 17.30, allestito il tavolo delle iscrizioni con i consiglieri Ugo Carloni per le attività burocratiche e Filini-Radice per quelle cronometriche, si ode lo sparo di inizio gara e i 10 bimbi si lanciano a tutta birra (o meglio a tutta fanta) alla conquista di un posto in classifica. Al riguardo, è appena il caso di sottolineare che in realtà gli organizzatori hanno opportunamente motivato ogni piccolo ciclista garantendo a tutti un premio è una mini-cerimonia di premiazione.

 

La Domenica, giorno clou della festa di quartiere, si apre all’insegna del bel tempo e della nutrita partecipazione alla pedalata della solidarietà.   Tutta Centinarola si cimenta con le due ruote: donne con bici e cestino, bambini con biciclette a rotelle, anziani con carrello deambulante e tanti altri residenti con i mezzi a ruote fra i più disparati. Nessuno vuol correre il rischio di essere additato come colui che non ha partecipato all’annuale pedalata organizzata dal Megapresidenete, il Visconte Lorenzobram.

Alle 9.00 puntuali scatta il via e tutti saltano in sella alla bersagliera, per cimentarsi lungo il percorso programmato. Dopo pochi chilometri arriva il temibile gran premio della montagna: la rampa di uscita dalla Selva, tragicamente nominata come la “cima del Diavolo”. In molti iniziano ad avere visioni mistiche per la fatica insopportabile, consumata sotto gli occhi sempre vigili del direttivo della Società e del Visconte in persona.

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Scherzi a parte, la pedalata della solidarietà si è dimostrata anche quest’anno un bel momento di aggregazione che funge da “cemento” per il consolidamento di rapporti interumani tra gli abitanti del quartiere (e non solo).  Persone che non si conoscono o che si frequentano solo marginalmente, si ritrovano con la propria bici e la propria famiglia a socializzare lungo il percorso opportunamente messo in assoluta sicurezza dal gruppo di consiglieri e attivisti della società, pronti a chiudere il passaggio ad automobilisti, motocilisti, financo ciclisti in ogni incrocio.  Personale che con grande spirito di solidarietà fa scudo col proprio corpo, pur di garantire all’iniziativa la sicurezza necessaria.

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Grazie a tutti, organizzatori e partecipanti, per questa bellissima occasione dal contenuto altamente sociale ed inclusivo….. Anche questa è bicicletta, o meglio, l’altra bicicletta.

A nome del Consiglio, Paolo Carloni.

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